sabato 25 novembre 2006

Il Dollaro Usa e' il maggior fiasco della settimana

Peter Schiff

24 novembre 2006


Mentre gli statunitensi erano occupati a digerire i
banchetti del Ringraziamento, il resto del mondo
vomitava i dollari. Come risultato dei nostri massivi
deficit commerciali, gli stranieri certamente hanno il
ventre pieno di dollari. La condotta di questa settimana
nei mercati Forex (NdT. n°1) indica che essi forse
hanno finalmente mangiato il loro ripieno.
Sfortunatamente il cattivo sapore probabilmente
perdurera', perche' la rotta del dollaro e' solo
appena cominciata.

Poiche' i consumatori Usa affollavano i negozi questo
"venerdi' nero" (NdT. n°2), pochi avranno avuto notizia
che e' avvenuto il piu' significativo ribasso nel valore
della loro valuta. Se di qualcosa puo' dirsi che e'
stato annerito questo venerdi', questo e' il dollaro Usa.
Mentre i media rimangono concentrati a riferire dei
dollari che gli statunitensi stanno irresponsabilmente
spendendo, la notizia reale risiede nella perdita di
valore di quei dollari che gli stranieri stanno
insensatamente risparmiando. Le perdite sono
particolarmente piu' pronunciate tra le banche centrali
straniere, in misura piu' notevole la Cina, le cui
riserve di valute straniere, in vasta maggioranza
costituite di dollari Usa, recentemente hanno superato
un ammontare pari ad 1 trilione di dollari. Quando gli
stranieri finalmente decideranno che ne hanno avuto
abbastanza, la loro riluttanza ad accumulare dollari
aggiuntivi comportera' che la perpetua febbre di
acquisti degli statunitensi arrivera' finalmente ad
uno stridulo alt.

Questa settimana il dollaro Usa e' stato tagliato come
un tacchino per il Ringraziamento. Nei confronti di
franco svizzero, euro, sterlina inglese e yen giapponese,
il dollaro ha perduto rispettivamente 3%, 2,2%, 2% e 1,8%
del suo valore. Per porre in prospettiva quei ribassi,
in termini di euro il declino di oltre 60 punti del
Dow Jones di questa settimana si traduce nello
equivalente di un arretramento di 320 punti, quando lo
misuriamo in euro. Infatti dall'inizio dell'anno il Dow
e' in rialzo di solo circa un 3,5% se misurato in euro,
in confronto al suo progresso del 14,5 % quando viene
valutato in dollari Usa, che sono in corso di deprezzamento.
Dal suo massimo del 2000, il valore del Dow, misurato in
euro, e' in ribasso di oltre il 27%. In termini di oro,
la sola moneta mondiale legittima, il quadro e' anche
peggiore. Se misurato in oro, il Dow e' in ribasso di
oltre il 50% dal suo picco del 2000, ed attualmente
in calo di oltre il 7% finora questo anno. Sicche'
non merita di disquisire oltre del fasullo rialzo di
Wall Street !

A rischio di usare a sproposito il termine, la forza
relativa nel mercato delle obbligazioni e' un enigma,
data la recente debolezza del dollaro. Dal punto di vista
dei nostri creditori, la sola cosa peggiore che detenere
dollari e' possedere diritti futuri ai dollari, il che e'
quello che le obbligazioni in sostanza rappresentano.
Quando gli stranieri cominciano a scontare un aggiuntivo
10 % di ribasso annuale del dollaro nel valutare i
rendimenti delle obbligazioni Usa in valuta, le
quotazioni di queste ultime andranno rapidamente a
capofitto.

Inoltre non cessa mai di stupirmi la maniera in cui
gli investitori Usa possano essere tanto concentrati
sui prezzi delle azioni, e tuttavia rimanere immemori
di quello che tali quotazioni in effetti indicano.
Le quotazioni azionarie naturalmente rappresentano
importi di dollari. Pertanto i reali valori del mercato
azionario in effetti dipendono dal potere di acquisto
del dollaro. Concentrarsi sul primo elemento, e nel
frattempo ignorare il secondo e' uno dei maggiori
errori che la maggior parte degli investitori compiono.

Sfortunatamente la previsione tecnica per il dollaro,
e per estensione quella della intera economia Usa e
dei mercati finanziari che essa sostiene, si sta
rapidamente deteriorando. L'Indice del dollaro, ora
valutato attorno a 83,5 , ha rotto gli argini,
nonostante alcuni fondamentali livelli di supporto, ed
il prossimo appoggio che provera' sara' probabilmente
il suo record minimo di tutti i tempi, poco al di
sotto di 80. Se quel tentativo fallira', come con grande
probabilita' succedera', guardate a valori inferiori.
Una volta che il dollaro si avventurasse in territorio
sconosciuto, le vendite si intensificherebbero, con
l'indice del dollaro trattato al di sotto di 70 in un
battibaleno. La mia previsione finale per tale indice
e' 40, che letteralmente taglierebbe il valore del
dollaro a meta'. Ritengo che l'intero ribasso avverrebbe
in appena due anni. Ponendo di nuovo tale declino in
prospettiva, esso sarebbe l' equivalente di un ribasso
di oltre 6.600 punti del Dow. Naturalmente questa
valutazione presume che la Fed finalmente diventi seria
e che il Congresso ed il Presidente diano ascolto alla
sua predica. Se cio' non accadesse, e l' iper-inflazione
ne conseguisse, l' indice del dollaro cadrebbe molto
piu' in basso, forse persino scenderebbe al di sotto
del valore 10, prima di fermare la caduta su terreno
solido.

Non fate l'errore di ritenere che questo sia in qualche
modo un problema che riguardi gli stranieri. Saranno
gli statunitensi che avvertiranno le perdite nella
maniera piu' dolorosa, perche' cio' portera' a
significativi aumenti sia nei prezzi al consumatore
che nei tassi di interesse, e condurra' al ribasso dei
valori patrimoniali, in modo particolare per le
proprieta' immobiliari ad uso residenziale. In altre
parole, cio' che possediamo varra' molto meno e quello
che abbiamo bisogno di comprare costera' molto di
piu'.

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Peter Schiff
amministratore delegato e responsabile delle strategie
globali presso Euro Pacific Capital, Inc.

24 novembre 2006

pubblicato da http://iraqwar.mirror-world.ru/
indirizzo originale: http://www.safehaven.com/article-
6367.htm

Note del Traduttore:
1) Il Forex e' il mercato internazionale delle valute.
2) Il giorno successivo a quello del Ringraziamento,
che e' il quarto giovedi' di novembre, viene considerato
da una teoria con una certa diffusione in Usa il primo
giorno dell'anno in cui i negozi cominciano a fare utili,
da scrivere pertanto con inchiostro nero (donde il nome),
essendo i precedenti giorni dell'anno serviti solo ad
appianare le spese, registrabili con inchiostro rosso.


Traduzione di Francesco Caselli

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