sabato 11 novembre 2006

Un Colpo di Stato in Usa

Richard Carlucci

03 novembre 2006


La Storia segnera' tale evento come il momento in cui
la sanita' di mente ricomincio' ad albergare tra le
mura del Potere.

La pubblicazione di questo tipo di critica incisiva su
tutti e quattro i periodici "Military Times" Usa, alla
vigilia della piu' importante elezione nella storia
moderna della nazione, sara' registrata come la piu'
coraggiosa dichiarazione scritta che il nostro esercito
abbia mai rilasciato.

Non confondetevi - tale documento e' quanto
di piu' vicino ad un Colpo di Stato che abbiamo
mai visto in questa nazione.


L'esercito ha visto abbastanza, ed e' evidente che non
consentira' al nostro sempre piu' traditore Presidente
di portare questa nazione oltre sulla strada che porta
alla distruzione. In tale editoriale io vedo non solo
il ripudio di Rumsfeld, ma della intera guerra.
Della intera politica estera.

Leggete tra le righe, amici, e vedrete che le nostre
forze armate hanno tracciato una linea dalla parte della
ragionevolezza. Una linea tra sanita' ed insanita'
mentale. Tra verita' e menzogne. Tra cio' che il
dovere impone e cio' che la lealta' verso questa
nazione non consentira'.

La guerra e' FINITA. I nostri comandanti
militari stanno rifiutando di seguire Bush nel
precipizio, e si sono impuntati allo scopo di fermare
questa serie di disastri.

Leggete le loro parole con attenzione - perche' noi
possiamo confidare in completa certezza che proprio
tutte sono state scelte con molta, MOLTA attenzione.

Il messaggio e' chiaro nel seguente brano del loro
documento:

"Nel frattempo i colonnelli ed i generali hanno chiesto
ai loro superiori politici piu' truppe. I responsabili
dei servizi hanno chiesto piu' denaro.

Tutto il tempo Rumsfeld ci ha assicurato che le cose
erano in completo controllo."

Ci stanno dicendo che l' Amministrazione ci ha mentito
per tutto il tempo su OGNI COSA. E che i Generali non
lo tollereranno oltre. Non rimarranno silenti, mentre
la maggior parte dei migliori della nostra nazione
muoiono per una causa persa - per una politica fallita
- per uno sforzo bellico senza speranze.

L' Esercito ha detto la sua. Ha fatto la sua richiesta.

Non vorrei essere George W. Bush nemmeno in una giornata
positiva. E certo non vorrei esser lui per i prossimi
quattro giorni. Senza dubbio la Casa Bianca sta chiamando
a sostegno specialisti nel buttar acqua sul fuoco,
perche' l' Amministrazione sta collettivamente compiendo
una serie di gaffe, mentre noi parliamo. Persino io le
farei, se fossi al posto loro.

E tuttora io mantengo fiducia. Questa e' la migliore
notizia del periodo elettorale, per quanto mi riguarda.

Sono certo, miei concittadini, che i nostri generali,
molto tempo prima che questo editoriale fosse scritto,
hanno concordato un piano su cosa fare se Bush
rifiutasse di esaudire la loro richiesta.
Mi dona conforto sapere che delle persone che
mirano ai nostri migliori interessi hanno ora preso
il controllo della situazione.


Non ho mai pensato che avrei visto un giorno simile -
non in questa nazione. Il Signore ci aiuti tutti, se
Bush rifiutasse.

::::

Dico questo non perche' io voglia essere allarmista.
Naturalmente un poco lo sono, ma in questi giorni non
potete permettervi di non esserlo. No, dico questo
perche' il contenuto, la natura, ed il contesto
temporale di questo editoriale sono semplicemente
senza precedenti.

Ignoro quale effetto i nostri generali si propongano, e
non conosco neanche quale risposta si attendano.
Ma SO BENE che i nostri generali, a differenza dai nostri
leader civili, non si lanciano in territorio sconosciuto
senza un piano.

E neanche presentano richieste come questa ....., MAI.
Sicche' qualcosa e' in atto.

Il Presidente ha un possibilita' di scelta.
O acconsente ad esaudire le richieste dei suoi generali,
ed il colpo di stato sara' ufficiale. Oppure rifiuta.
Quello che essi intendono fare in tale evenienza lo ignoro,
ma potete scommettere che sarebbe qualcosa di concreto.
E che le estreme conseguenze politiche sarebbero
catastrofiche.

Se Bush rifiutasse, cio' aprirebbe lo scenario,
come minimo, per l' impeachment.
Forse e'
proprio quello che i nostri generali progettavano.
Mi sembra che essi potrebbero indicare una volonta' di
testimoniare alti crimini ed illeciti comportamenti,
se non alto tradimento, se i Democratici chiedessero
la loro opinione.

Ma, quali che siano le loro intenzioni, siamo alle prese
con una autentica crisi. E non solo politica.

Aggiornamento del 04 novembre 2006 da
parte di Richard Carlucci:
"Grazie a tutti
coloro che mi hanno rassicurato che mi starei
preoccupando oltre il giusto. E' bello essere sulla
lista dei recensiti, ma e' anche piu' piacevole
constatare che cosi' tante altre persone pensano che
ho probabilmente superato il segno, su di una questione
cosi' seria.

Per la precisione, non ho mai inteso fare riferimento
ad un Colpo di Stato del tipo carriarmati-nelle-strade.
Una cosa simile probabilmente non succedera' mai in
Usa. Ma un editoriale come questo, pubblicato in quel
preciso momento, non viene stampato simultaneamente
su questi periodici senza che alcuni Generali molto
importanti vogliano mandare un chiaro messaggio che
la scelta del Presidente riguardo a Rumsfeld non e' da
loro condivisa. Un evento simile, credo, e' quanto di
piu' vicino a portare ad un colpo di stato in Usa.
E, francamente, nemmeno vorrei andare piu' vicino.

Sono proprio lieto che le persone che guardano ai
nostri migliori interessi alla fine vogliano decretare
il cessate-il-fuoco in Iraq, anche se cio' significa
usurpare il ruolo del loro Comandante in Capo. E cio'
e ' quello che effettivamente vedo succedere con tale
editoriale.


Richard Carlucci

http://www.dailykos.com/storyonly/2006/11/4/04233/2962


traduzione di Francesco Caselli

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