lunedì 8 gennaio 2007

Prodi: il fattore B. (Bilderberg) ed il piano per disattivare la Legge Pinto con il Comma 1348 della Legge Finanziaria

Alfonso Luigi Marra

22 dicembre 2006


INESISTENZA DI ALCUN OBBLIGO DI “RESTITUIRE”
I FIDI E I MUTUI

Manovre di Prodi per disattivare la legge Pinto, mediante
l’art. 1348 della finanziaria 2007, perché ciò è funzionale
a coltivare l’inflazione mediante il signoraggio ad opera
del gruppo Bildeberg, che è l’artefice occulto della sua
fortuna politica.

Segnalo ai cittadini tutti, ai politici, agli avvocati,
ai magistrati, ai giornalisti - non importa se di destra,
sinistra o centro, perché ritengo che la politica sia
tutta sotto il dominio del potere economico - che è un
pericolosissimo errore credere alla favola della fortuna
di Prodi.

E’ infatti persino possibile che né lui né qualche altro
“economista” tipo Schioppa o Monti se ne sia accorto, ma
la sua famosa “fortuna” è invece il frutto del lavorio
segreto di un immane apparato di protezione e sostegno,
gestito in Italia ed all’estero dagli occulti poteri
bancari nazionali ed internazionali, che stanno dietro al
gruppo Bildeberg, di cui naturalmente è parte integrante
anche la Goldman e Sachs, la grande banca di affari americana,
alla quale è notoriamente legato da gran tempo.

Gruppo Bildeberg, costituito dalle dinastie che dominano
il mondo attraverso la politiche economiche, ovvero,
secondo innumerevoli, dettagliatissime fonti internet,
Astor, Bundy, Collins, Dupont, Freeman, Kennedy, Li,
Onassis, Rockfeller, Rothschild, Russel, Van Duyn e
Merovingi.

La strategia delle tasse ed i buoni rapporti con la BCE
(Banca Centrale Europea) ed altri ambienti europei da
questa controllati sono cioè tutt’altro da ciò che sembrano,
essendo in realtà frutto dell’obiettivo di demonetizzare
la società.

Demonetizzazione rivolta, rastrellando con le tasse le
risorse, nonché generando una continua, gravissima inflazione
attraverso il signoraggio primario e secondario, ad
impoverire la società, allo scopo di facilitarne il dominio
da parte del potere bancario.

Banche centrali e commerciali, che vanno confiscate e
rese pubbliche, perché, essendo i loro soci privati, si
configurano giuridicamente come dei falsari, che creano
denaro virtuale “erogando”, appunto virtualmente quanto
assurdamente, fidi e mutui fino a cinquanta volte il loro
capitale (signoraggio secondario), per poi farseli
restituire però realmente, giacché solo loro possono
creare (illegalmente) il denaro, laddove i cittadini
possono solo guadagnarlo.

FIDI E MUTUI CHE, COME AMPIAMENTE SPIEGATO ALTROVE,
NON SUSSISTE ALCUN OBBLIGO DI “RESTITUIRE”
(salvaguardandosi con ogni necessaria strategia giudiziaria),
sia perché non c’è alcunché da restituire (la banca
“eroga” null’altro che un numero scritto su un pezzo di
carta), e sia per impedire che le banche usino i mutui e
i fidi per aumentare a dismisura, creandolo, il circolante
nelle loro mani, per abbassare così quello in mano alla
società ai suddetti fini inflazionistici. Argomenti sui
quali, del resto, il silenzio di Prodi, pur a fronte della
loro straordinaria gravità, sarebbe incomprensibile, se
non fosse eloquente.

Il tentativo di neutralizzare la legge Pinto con il
sistema di non pagare per anni le sentenze (formalmente
decreti)e nello stesso tempo paralizzare le reazioni
dei cittadini creditori, rendendo impignorabili i fondi
della Presidenza del Consiglio e del Ministero della
Giustizia, è funzionale a questi obiettivi.

I poteri occulti bancari vogliono cioè disattivare la
legge Pinto non per i ben pochi milioni, che sono fin
qui costate le poche migliaia di condanne all’Italia
(un nulla rispetto alle decine di migliaia di miliardi
di euro, che manovrano con estrema facilità), ma perché
l’accelerazione dei processi che la legge Pinto sta
causando è il massimo fenomeno politico che si sta
verificando in Italia dal dopoguerra, ed il potere bancario
vede in questa velocizzazione della giustizia il principio
della sua fine, perché l’Italia è da sempre il paese guida
delle culture del mondo.

Cose che, in verità, ho scritto prima delle elezioni in
un documento laddove si legge fra l’altro del timore,
se Prodi sarà capo del Governo, che cambi in senso
negatorio la giurisprudenza civile, specie nelle cause
contro la Pubblica Amministrazione, con particolare
riferimento alle cause contro la Presidenza del Consiglio,
per equo indennizzo per la durata eccessiva dei processi
ex legge Pinto
”.

Spero pertanto che ciascuno dalla sua posizione faccia
tutto quanto può per fermare questo abominio, e che i
deputati, rifiutandosi di rendersi complici di un simile
dono di Natale alla collettività, boccino l’art. 1348.

Contando di vedere presto tempi migliori, spero altresì
vogliano gli Onorevoli Deputati e Senatori insistere
per norme rivolte sì ad evitare i pignoramenti, ma
mediante il garantire il pagamento delle sentenze entro
i ben sei mesi, che la Corte Europea ha riconosciuto
come “tempo ragionevole” massimo.

Sei mesi dopo i quali, si osservi in mano a che gente
siamo, la Corte Europea riconosce il diritto ad un
ulteriore indennizzo per il ritardo nel pagamento.


Alfonso Luigi Marra

http://www.buonafonte.com/doc2006/1372.htm

domenica 7 gennaio 2007

Crisi nel governo Bush - Si prepara un ammutinamento ?

TBR News.org – The Voice of the White House

05 gennaio 2007


WASHINGTON DC - "Svolgere un'attività alla Casa Bianca
assomiglia a lavorare nella gabbia delle scimmie in uno
zoo, quando tutti i primati abbiano assunto grandi
quantità di stimolanti.

Un certo numero di componenti di rango inferiore dello
staff presidenziale hanno all'improvviso rassegnato le
dimissioni, Harriet Myers si è dimessa ed altri si stanno
incamminando per la medesima strada. Perchè proprio ora
succede questo ? Perchè solo ora è molto evidente che Bush
ha perduto il cervello, se pure ne ha mai posseduto uno,
e che ci dirigiamo verso una grave crisi di governo.

Bush non ha la minima intenzione di lasciare l'Iraq.
Qualunque generale che esprima disaccordo nei confronti
della sua stupida "rimonta" viene prontamente sollevato
dall'incarico e gli altri ammoniti che Bush li rimuoverà,
se appena aprono la bocca. I pezzi grossi al Pentagono e le
truppe sul campo si stanno avvicinando all'aperta rivolta.

Circolano voci molto credibili che la Guardia Nazionale ed
i reparti della riserva non si presenteranno alla partenza
per il Mattatoio. Bush ha detto ai parlamentari del Congresso
che essi faranno quel che egli dice loro e che, se non
obbediranno, rifiuterà di firmare tutte le loro leggi che
non hanno la sua approvazione e che rifiuterà di dare
attuazione ad ogni provvedimento che essi cercheranno di
far passare sopra la sua testa.

Egli si è deliberatamente contrapposto al nuovo Congresso
e, quando gli viene riferito che i cittadini vogliono
porre fine agli orrori iracheni, proclama che il popolo
tuttora richiede che egli "mantenga la rotta".

Lettere di odio e minacce di morte si stanno riversando
qui alla Casa Bianca in quantità mai sperimentate in
passato ed il Servizio Segreto non riesce a farvi fronte.
Non c'è dubbio che molto presto avverrà uno scontro di
ampie proporzioni tra Bush da una parte e l'Esercito ed
il Congresso dall'altra.
E state certi che Bush perderà.

Nessuno sembra sapere cosa fare con Bush. Egli non
ascolterà nessuno e potrebbe curarsi poco di quello che i
cittadini statunitensi desiderano. Quello che egli vuole
è impiccare i rimanenti compagni di Saddam, lanciare un
enorme attacco militare su Baghdad, radere al suolo le
zone di quella città che personalmente sente che
dovrebbero essere spianate, sterminare qualunque essere
vivente che si muova, rimpiazzare il corrente governo
iracheno con un dittatore militare arrendevole come Saddam
e dopo di ciò tornare a casa a godersi quello che ritiene
sarà un grande trionfo.

Un senatore repubblicano di recente ha dichiarato che
quello che Bush stava facendo era criminale. Lo è in
effetti, ed ora sia il Congresso che l'Esercito ed una
crescente parte dei cittadini Usa stanno cominciando a
rendersi conto che Bush deve essere rimosso, con la forza
se necessario, dal suo alto incarico.

Ho parlato con alcuni membri dello staff presidenziale,
che sono ammessi alla sua presenza con regolarità, e
tutti loro asseriscono, senza riserve, che e' uscito di
testa. I pezzi grossi del Pentagono lo hanno soprannominato
Caligola ed esiste una molto forte probabilità di aperta
rivolta proveniente dall'apparato militare. Le truppe sul
campo stanno seriamente discutendo di ammutinamento, ma
se pure Bush fosse a conoscenza di ciò, potrebbe occuparsene
poco.

La pura e semplice verità, ragazzi, è che il nostro
Presidente è un pazzo fanatico e non ha assolutamente
altro interesse che condurre una guerra. Qualsiasi cosa
gli accada sarà interamente per sua colpa ed io mi sto
guardando attorno per un altro lavoro, a cominciare da
questo pomeriggio."


TBR News.org – The Voice of the White House

http://www.tbrnews.org/Archives/a2608.htm
http://www.rense.com/general74/mut.htm

Traduzione di Francesco Caselli