domenica 30 gennaio 2005

Supremazia globale Usa potrebbe finire in 15 anni

Fred Kaplan

29 gennaio 2005

RAPPORTO DELLA CIA -
Il rapporto del Consiglio per le Informazioni di interesse Nazionale (NIC) Usa tratteggia un mondo dove sempre meno persone guardano agli
Usa come un modello di alcunche'.


Chi sara' il primo politico abbastanza coraggioso da dichiarare
pubblicamente che gli Usa sono un potere in declino e che i suoi leader
devono urgentemente discutere cosa fare in proposito ?
Questa prognosi di declino viene non (o non solo) da studiosi di sinistra
che tifano per il crollo dell' imperialismo, ma dal Consiglio per le
Informazioni di interesse Nazionale (NIC) - il "centro per il pensiero
strategico" all'interno della comunita' Usa per l' acquisizione delle
informazioni.

Le conclusioni del NIC vengono integralmente presentate in un nuovo
documento di 119 pagine, dal titolo "Disegnare la Mappa del Futuro
Globale: Rapporto del Progetto 2020 del Consiglio per le Informazioni di
interesse Nazionale." Il documento non e' classificato ed e' disponibile
sul sito Web della CIA. Il rapporto ha ricevuto modesta attenzione dalla
stampa nelle ultime due settimane, principalmente a causa della sua
previsione che nell'anno 2020 "l' Islam politico" sara' ancora "una
forza potente." Solo pochi articoli o colonne di giornale hanno preso
nota della sua conclusione centrale:

"Il probabile emergere della Cina e dell' India ... nella veste di nuovi
maggiori protagonisti globali - simile all' avvento della Germania unita
nel 19.o secolo e dei potenti Usa all'inizio del 20.o secolo -
trasformera' il panorama geopolitico con impatti potenzialmente
altrettanto drammatici di quelli avvenuti nei due secoli precedenti."

In questo nuovo mondo, appena 15 anni avanti a noi, gli Usa rimarranno
"un importante modellatore dell'ordine internazionale" - probabilmente
la singola nazione piu' potente - ma la sua "posizione di potere
relativo" sara' "erosa". I nuovi "poteri arrivisti" - non solo la Cina
e l' India, ma anche Brasile, Indonesia e forse altri - accellereranno
questa erosione, perseguendo "strategie disegnate per escludere o
isolare gli Usa", allo scopo di "forzare o lusingare " noi ad agire
secondo le loro regole.

La corrente politica estera Usa sta incoraggiando questa tendenza, ha
concluso il NIC. "La preoccupazione Usa per la guerra al terrorismo
e' largamente irrilevante per la problematica relativa alla sicurezza
della maggioranza degli Asiatici" - dichiara il rapporto. Gli autori
non sminuiscono l' importanza della guerra al terrore - lontano da cio'.
Ma essi scrivono che una "questione fondamentale" per il futuro del
potere e della influenza Usa e' se i politici Usa "possono offrire agli
stati asiatici una visione attraente di sicurezza e di ordine regionali,
capace di competere e magari superare quella offerta dalla Cina." Se
cio' non e', "il disimpegno Usa da quello che veramente interessa ai
suoi alleati Asiatici aumenterebbe la probabilita' che essi possano in
futuro salire sul carro di Pechino e consentire alla Cina di creare il
proprio sistema di sicurezza regionale, che escluda gli Usa."

Nella misura in cui questi nuovi poteri cercano altri da emulare, essi
potrebbero guardare all' Unione Europea , non agli Usa, come "un modello
di governo globale e regionale."

Questo cambiamento in un mondo multipolare "non sara' senza dolore"
- prosegue il rapporto - "e colpira' in modo particolare le classi
medie del mondo sviluppato", con ulteriori dislocazioni all'estero di
posti di lavoro e deflusso di capitale d' investimento. In breve, la
previsione del NIC comporta non solo una ricalibrazione nella bilancia
del potere mondiale, ma anche - mentre queste cose avvengono - una
perdita di ricchezza, di reddito e di sicurezza, in tutti i significati
della parola.

La tendenze dovrebbero gia' apparire evidenti a chiunque legga un
quotidiano. Non passa giorno senza un' altra storia di come stiamo
ipotecando il nostro futuro presso le banche centrali di Cina e
Giappone. Il deficit pubblico annuo Usa, che si avvicina ai 500 miliardi
(mezzo trilione) di dollari, e' finanziato dai loro acquisti di Titoli
di Stato Usa. Il deficit commerciale Usa - la gran parte del quale
realizzato a causa degli acquisti di beni fabbricati in Cina - ora
supera i 3 trilioni (3 mila miliardi) di dollari. Nel frattempo la Cina
sta soppiantando gli Usa per tutta l' Asia - nel commercio, negli
investimenti, nell'istruzione, nella cultura e nel turismo. Si sta anche
appropriando di parte dei mercati dell' America Latina. (La Cina e' ora
il mercato d'esportazione No. 1 del Cile ed il partner commerciale No. 2
del Brasile.). Gli studenti di ingegneria Asiatici, che una volta
avrebbero potuto andare al MIT o all' Istituto Californiano di
Tecnologia (Cal Tech), ora vanno alle Universita' di Pechino.

Nel frattempo, mentre l' Unione Europea diventa una entita' coesa, il
valore del dollaro contro l' euro e' precipitato di un terzo negli
ultimi 2 anni (un ottavo dal solo settembre 2004). Mentre il tasso di
rendimento del dollaro declina, gli investori in valuta - compresi
quelli che sinora hanno finanziato il nostro deficit - cominciano a
diversificare i loro investimenti. In Cina, Giappone, Russia e nel Medio
Oriente i banchieri centrali hanno scaricato i dollari a favore degli
euro. Le politiche di Bush, che hanno approfondito il nostro debito,
hanno altresi' messo in pericolo la condizione del dollaro quale valuta
mondiale di riserva.

Cosa sta facendo il governo Bush per contrastare il declino o almeno
attenuare il colpo ? Difficile da dire. Durante l' audizione di conferma
di Condoleezza Rice la settimana scorsa, il Senatore Paul Sarbanes,
Democratico del Maryland, le ha posto alcune domande a proposito
del nesso tra andamento della economia internazionale e potere politico
(n.d.t.: se, cioe', non fossero le azioni di politica estera Usa a
danneggiarne le relazioni economiche con il mondo).
La Rice lo ha rimandato per informazioni al segretario del tesoro.

Il NIC ha pubblicato il rapporto poche settimane prima del discorso
inaugurale di Bush, ma esso serve a buttare ancora piu' acqua fredda
sulla altezzosa fantasia che gli Usa stanno portando la liberta' a
popoli oppressi in quale che sia posto. In Asia - riferisce il rapporto -
"i presenti ed i futuri leader non prendono posizione sulla questione
della democrazia e sono piu' interessati allo sviluppo di quello che
essi possono percepire come il piu' efficace modello di governo." Se il
presidente realmente volesse diffondere liberta' e democrazia per il
pianeta, egli avrebbe bisogno (tra le altre cose) di presentare gli
stessi Usa come quel "modello di governo", per mostrare al mondo,
secondo il suo esempio, che le libere democrazie hanno successo ed e'
conveniente emularle. Invece il rapporto NIC tratteggia un mondo in cui
sempre meno persone guardano agli Usa come un modello di alcunche'.
Non possiamo vendere la liberta', se non possiamo vendere noi stessi.


Fred Kaplan scrive la colonna "War Stories (storie di guerra)"
per Slate (n.d.t.: e' il web-magazine, o web-zine, di proprieta'
della Microsoft, nato nel 1996).
Egli puo' essere contattato presso war_stories@hotmail.com.

fonte: http://www.iraq-war.ru/


traduzione Francesco Caselli



sabato 29 gennaio 2005

La Voce della Casa Bianca - 28 gennaio 2005

TBR News.org –

27gennaio 2005

L'Autore e' un anonimo, addentro alle cose della Casa Bianca
(in inglese si definisce "insider").
Pertanto il sito deve allertare il lettore a valutare il brano con
beneficio di inventario.
Gli addetti dell'entourage presidenziale cercano attivamente e
rabbiosamente di individuarlo, sinora invano.
Date le condizioni di rischio in cui l'Autore opera, i reportage
vengono rilasciati con periodicita' irregolare.


In tutti i miei anni trascorsi in politica, la gran parte dei quali
spesi in Washington e nei suoi dintorni, non ho mai visto cosi' tanta
sbalorditiva stupidita' e ripugnante arroganza quanta ne vedo ora alla
Casa Bianca.
Bush, che ha isolato se' stesso dal pubblico con alte mura e disciplina
di ferro, ed ascolta solo gli adulatori servili ed i leccapiedi,
sinceramente crede di avere un mandato … non dal popolo americano, che
in effetti non ha (n.d.t.: causa i presunti brogli elettorali), ma dal
potente Iddio stesso ! Io l'ho effettivamente udito dire proprio questo
e, secondo la mia opinione professionale, sta diventando molto, molto
pericoloso.

Bush ritiene che qualunque cosa egli fa, la fa nel nome e con il
permesso del Signore e che mettere in dubbio, contrastare o criticare
lui e' blasfemia. Mi rendo conto che cio' suona in qualche modo come
una valutazione esagerata, ma se voi lavoraste qui ogni giorno e vedeste
di persona lo stato miserevole in cui e' piombata la leadership Usa, voi
vi sentireste di usare simili indignate affermazioni in misura eguale.
Bush vuole invadere l'Iran e la Siria. Bush vuole avere le elezioni
irachene completate domenica ed ha ordinato che, qualsiasi il magro e
prevedibile risultato sara', esso venga dichiarato una "grande vittoria
per la liberta' di stile Usa".

La sanguinosa guerra civile che vi sta in effetti ora imperversando e'
di nessun interesse per lui. Una volta che egli di persona dichiara la
vittoria, che e' in arrivo, allora le truppe sono da ritirare, malgrado
gli energici avvertimenti da parte degli alti ufficiali dell'esercito
presenti sul campo che regnera' un caos totale e sanguinoso. Queste
truppe saranno "rinfrescate" e preparate per guerre future .

Badate alle mie parole, George ed i Likudisti (n.d.t.: seguaci del
Likud, partito di estrema destra di Israele) hanno legami di ferro allo
scopo di attaccare i nemici di Israele in quella area, con spaventose
conseguenze, sia a breve che a lungo termine. Nessuno osa esprimere
alcuna obiezione e, come ho affermato prima, l' atmosfera da serra
attorno al Palazzo della Scimmia sta peggiorando nella sua adulazione
servile combinata con fanatismo. Rove vuole distruggere i Democratici,
fino all'ultimo, e rimpiazzarli con un bizzarro sistema mono-partitico
fascista e gli altri annusano attorno come donnole curiose ed affamate,
cercando di trovare un modo per costruire i loro patetici piccoli
imperi, all'ombra del Secondo Figlio di Dio (come i piu' sensati, ed i
piu' preoccupati, di noi qui lo soprannominano), senza alcun riguardo
per l'evidente giorno della resa dei conti, che sta chiaramente venendo.

Siamo diventati i Nazisti del 21.o secolo, ma la nostra repellente,
debole e vergognosamente servizievole stampa ha terrore di esprimere
commenti su tale questione. In Germania, per esempio, i cittadini irati
ed anti-Bush (che, secondo i miei calcoli ammontano a circa il 75%
della popolazione) vanno in giro per i parchi piantando bandierine Usa
sui cumuli di escrementi di cane ! E potrei citare ancora piu'
disgustosi esempi di rampanti sentimenti anti-Usa in tutto il mondo, ma
i bambini potrebbero leggerne qualcuno, e percio' mi tratterro'.
Come ho detto prima, non e' piu' tempo di "Dio benedica l'America"
ora, ma di "Dio salvi l'America".

www.tbrnews.org/Archives/a1341.htm

fonte: www.thetruthseeker.co.uk/


traduzione: Francesco Caselli




Le vitali conoscenze orizzontali

29 gennaio 2005


Chi conosce la verita' in merito al Signoraggio della moneta e ne
constata le totalizzanti conseguenze sulla vita delle nazioni e degli
individui deve anche rimarcare la notevole difficolta' a partecipare
ad altri tali conoscenze.

Uno dei maggiori ostacoli e' quello che la societa' moderna appare
alquanto schizofrenica, in quanto costituita spesso da persone
che coltivano, spesso sino alle piu' alte vette, conoscenze settoriali,
tecniche, di ristretto settore, che io definisco "VERTICALI".
Infatti, al fine di conseguire denaro e successo, lo sviluppo verticale
delle conoscenze e' estremamente piu' premiante, causa lo sviluppo
enorme nella societa' moderna del fenomeno ormai antico della
suddivisione del lavoro.

Cio' e' da considerare positivo, finche' non mette a rischio beni di
importanza superiore al denaro ed al successo.
Proprio la vicenda del Signoraggio della moneta mi pare la dimostrazione
ideale, di gran lunga migliore, veramente omnicomprensiva, oserei dire
grandiosa, che questo limite sia stato abbondantemente superato.
Infatti sono ormai a grave rischio la salute fisica della gran parte dei
cittadini, la loro liberta' e la loro stessa vita.

L'attaccamento al denaro ed al successo rendono molte persone letteralmente SORDE, talvolta in modo persino stizzoso, ad ogni
considerazione di tipo "ORIZZONTALE", come responsabile di sviarle dal
proprio scopo primario del denaro.
E' inteso che intendo per orizzontali le conoscenze dei rapporti tra i
diversi settori della vita economica e politica in senso lato.

Come spiegare loro che gia' tremila anni fa Salomone, terzo re degli
Ebrei, decantava il valore della Sapienza, valutandolo di molto
superiore all'oro ed all'argento ?
Infatti essere un danaroso "tecnico", tuttavia considerando di scarso ed
opinabile valore il contesto in cui si vive, prepara alla inevitabile
beffa che alla fine si perdera', insieme alla liberta', lo stesso
benessere conseguito.

Pertanto e' sbagliato pensare che il Signoraggio della moneta sia una
questione troppo tecnica, che non riguardi il cittadino comune.
Perche' nei secoli scorsi il cittadino comune, essere umano realizzato
forse in maniera piu' completa di oggi, se ne occupava !
E lo posso dimostrare.
Quante volte abbiamo visto nei film ambientati nei secoli scorsi il
gesto di colui, che incassata la moneta di oro, ne valutava la qualita'
della lega mordendola ?
Ecco, questo e' il gesto di cui, adattato alla situazione attuale, ci
dovremmo riappropriare.

Perche', una volta compresa, la questione del Signoraggio della moneta
e' persino semplice, oserei dire banale.
Molti sono protesi alla conquista del denaro, e non si curano del fatto
che il gioco e' truccato.
Data la complessita' del mondo moderno, meritano tutta la comprensione
possibile, perche' e' stato un gioco estremamente facile per i "tecnici"
agguerriti delle banche ingannarli.
Meritano, tuttavia, minore indulgenza quando alcuni si sono peritati di
metterli in guardia, ed essi si ostinano alla sordita' di cui scrivevo
prima.

Oggi, senza esagerare, le sorti della nostra Italia sono nelle mani
di alcuni studiosi di grandi qualita' morali ed in quelle dei "tecnici
dalla parte del cittadino", che sono gli avvocati delle Associazioni
consumatori.
Essi, per stimoli provenienti dalla propria professione, sono venuti in
contatto con la questione ed hanno preso le uniche decisioni possibili
per professionisti provvisti di adeguato spessore morale.

Questo schieramento vincera' nei Tribunali, perche' la posizione della
Banca d'Italia, della Bce e delle Banche ordinarie e' semplicemente
indifendibile, ma sta ai Cittadini fare il buon peso, e far diventare
la sconfitta delle Banche una vera e propria disfatta.

Scrive Thomas L. Friedman nel suo "Le radici del futuro",
prima edizione italiana del 2000, a pag.40:

"Sfortunatamente, in molti ambiti della nostra societa', il successo
arride a chi si dedica allo studio approfondito di un aspetto limitato
di un problema, di un'attivita' economica, di una tecnologia o di una
cultura, mentre il dibattito sul quadro generale e' relegato alle
chiacchiere da cocktail.

Ed e' pura follia.
Dobbiamo imparare a formare non solo specialisti, ma anche individui
la cui specialita' sia intuire ed osservare le forti interazioni e gli
intrecci tra le diverse dimensioni per arrivare ad uno sguardo
d'insieme: quella che oggi consideriamo chiacchiera da cocktail e'
l'elemento cardine della questione."


Francesco Caselli




martedì 25 gennaio 2005

Rumsfeld cancella il viaggio dopo le accuse

al-Jazeera 21 gennaio 2005


Il ministro della Difesa Usa Donald Rumsfeld ha cancellato una visita
programmata in Germania dopo che una organizzazione Usa per i diritti
umani ha richiesto alle autorita' tedesche di perseguirlo per crimini
di guerra, secondo quanto appreso dalla Deutsche Presse-Agentur (dpa).

Rumsfeld ha informato il governo tedesco tramite l' ambasciata Usa che
non partecipera' alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza in febbraio,
come il presidente della conferenza Horst Teltschik ha reso noto alla
dpa giovedi' 20 gennaio 2005.

Il Centro per i Diritti Costituzionali, con sede a New York, nel
dicembre 2004 ha sottoscritto presso il Pubblico Ministero Federale di
Germania una querela contro Rumsfeld, accusandolo di crimini di guerra
e tortura in connessione con abusi sui detenuti nella prigione di Abu
Ghraib in Iraq.

Rumsfeld rese noto immediatamente dopo che la querela fu firmata che
egli non avrebbe partecipato alla conferenza di Monaco, a meno che la
Germania invalidasse l'azione legale.


Violazioni della Legislazione tedesca

L' organizzazione allega violazioni della Legislazione tedesca, che
dichiara illegali i crimini di guerra, i crimini contro l'umanita' ed
il genocidio, indipendentemente dal luogo del crimine o dalla
nazionalita' dell' accusato.

Si sa che l' ufficio in Karlsruhe del Pubblico Ministero sta ora
esaminando la querela di circa 170 pagine, per decidere se le indagini
sono dovute.

Il Centro per i Diritti Costituzionali lo ha riferito e quattro
cittadini Iracheni, di cui si accusa la tortura mentre erano nella
custodia degli Usa, hanno firmato una querela presso le autorita'
tedesche contro Rumsfeld, contro l'ex-direttore della CIA George Tenet
e contro altri otto alti dirigenti militari e civili in merito ad
abusi in Abu Ghraib ed altrove in Iraq.

L' organizzazione ha affermato di essersi rivolta agli inquirenti
tedeschi "come una Corte di ultima risorsa", perche' il governo Usa
"non vuole aprire una indagine indipendente" ed ha "rifiutato di
adire il Tribunale Penale Internazionale".

fonte http://english.aljazeera.net/NR/exeres/
8EBCFED0-6677-4F9F-B0D0-6995460FCEFA.htm

traduzione: Francesco Caselli

mercoledì 12 gennaio 2005

Il complotto per eliminarci tutti

Man mano che crescono le atrocità commesse dai ricchi
criminali il tragico coma degli americani si intensifica


DI JOHN KAMINSKI

06 dicembre 04



Ricordo un gioco da tavolo per bambini in cui con una
calamita posta sotto il ripiano si trascinavano dei
frammenti metallici per dar loro ogni forma possibile
immaginabile.
Era divertente creare volti e, ricordo, era facile
disegnare il diavolo, con quei suoi baffi e il
pizzetto a tratto di matita e in cima due corna appuntite.
E ricordo le discussioni con mio padre nei tardi anni
sessanta, quando insistevo nell’affermare che il denaro
non è la cosa più importante nella vita mentre lo sono
il calore, l’amore e la compassione e lui che, in
disaccordo con me, scuoteva la testa ritenendo che mi
ero proprio rimbambito – ero diventato un fuorviato
idealista hippy.
Ora entrambi i ricordi convogliano nella mia mente
mentre contemplo la morsa soffocante dei mass media
che attanaglia la popolazione americana, dove così
tanta gente, moralmente prigioniera del bisogno
nevrotico di integrarsi a tutti i costi, crede che la
realtà vera sia solo ciò che si vede in TV.

E mi tornano in mente decenni di trasmissioni televisive
dedicate alla storia delle famigerate divisioni Panzer
di Hitler inviate a travolgere la Francia e torturarne
i cittadini prigionieri o dei campi di concentramento
giapponesi che le valorose truppe degli alleati hanno
combattuto fino alla loro liberazione e smantellamento.
La mia generazione è cresciuta con questa leggendaria
propaganda e ci faceva sentire bene sapere che gli
americani erano i bravi ragazzi e che noi stessi eravamo
americani, sempre in lotta dalla parte della libertà e
della giustizia.

Un mio lontano parente trascorre la maggior parte del
tempo guardando questi documentari in bianco e nero
dedicati alle manovre delle truppe nella Seconda Guerra
Mondiale, compiacendosi del ruolo dei britannici nell’aver
salvato il mondo in nome della democrazia.
Quando lo vado a trovare devo sempre trattenermi
dall’impulso di dirgli che vorrei prendesse il canale
Al-Jazeerah per vedere il modo in cui le truppe americane
di oggi “finiscono” i combattenti per la libertà iracheni
feriti o giustificano gli abusi sessuali subiti dai
prigionieri reclusi nel carcere di Abu Ghraib spiegando
di stare combattendo il terrore.

Penserai – per l’essere pensante e dotato di sentimenti
quale sei, che crede nell’onestà con se stessi – che la
televisione americana ti mostri ciò che realmente sta
accadendo. Voglio dire, viviamo in un mondo reale,
paghiamo conti veri, abbiamo – se siamo fortunati –
persone in carne ed ossa che ci vogliono bene.
E ci va di pensare che il modo in cui percepiamo il
mondo reale sia quello corretto, che possediamo tutte
le informazioni necessarie a stabilire ciò che è giusto
o sbagliato.

Infatti è proprio così che la pensa la maggioranza degli
americani. Malauguratamente per me, per te e per il resto
del mondo, si sta sbagliando clamorosamente.
Anzi dolorosamente.

Quei perversi approfittatori delle debolezze altrui che
stabiliscono cosa trasmettere in TV applicano un doppio
criterio particolarmente nefando. Sono subito pronti a
divulgare gli orrori commessi da coloro che considerano
loro nemici, mentre sono assolutamente restii ad applicare
gli stessi canoni giornalistici nei confronti dei loro
alleati, coloro che considerano loro amici.
Di conseguenza, sono privi di integrità.
E lo siamo anche noi come risultato finale.

Ed ancora, l’America si è trasformata in una nazione
di assassini psicopatici, istigati da una plebaglia
in stato di coma che sottoscrive tali crimini col suo
atteggiamento di sadica noncuranza.

Le mie riflessioni su tali questioni derivano dalla
semplice osservazione del comportamento dei media
nell’America di oggi. La maggioranza degli americani
si reputa al corrente di ciò che sta accadendo solo
perchè segue il notiziario della sera, o legge il
quotidiano locale. Quelli più al passo coi tempi
ritengono di recepire una prospettiva reale dalla
televisione pubblica o ascoltando la Radio Pubblica
Nazionale – magari hanno persino letto uno dei libri
di Howard Zinn di quando in quando – e intimamente si
congratulano per l’astuto acume in fatto d’attualità.

In realtà, il volume di crimini di guerra americani ed
altre atrocità taciute dai media americani ha raggiunto
livelli senza precedenti. E tuttora, ad ogni nuova bugia
raccontata dai nostri leaders per celare nuove atrocità
perpetrate dall’esercito americano, il popolo americano
non fa che sprofondare sempre di più nel suo coma
auto-inflitto – in gran parte perchè sui nostri media
tali episodi non sono riconosciuti come reali, il che
genera una situazione nelle menti del popolo americano
per la quale se i fatti non appaiono in TV allora vuol
dire che non sono mai accaduti.

Ecco fin dove ci ha condotti l’evoluzione – ad una totale
delusione da lavaggio del cervello.

E come molte persone hanno già capito, questa è una
sicura ricetta per il disastro, abbastanza verosimilmente
per la fine del mondo. Perchè quando si mente a sè stessi,
si rinuncia per sempre alla possibilità di arrivare un
giorno alla verità.

Non pensare a quello che hanno dato in TV, bensì a quanto
hai appreso andando alla ricerca di informazioni
alternative su Internet. L’elezione rubata è al momento
uno degli argomenti più gettonati. Senza dubbio una vasta
rete di tirapiedi repubblicani super-pagati ha sbilanciato
il processo di votazione in molti stati. Hanno fatto di
tutto per impedire alla gente di colore di votare, hanno
sabotato i ballottaggi nei presidi ad orientamento
democratico ed hanno assunto il controllo del processo
elettronico di elaborazione dei voti in modo tale da
modificare i totali via computer senza lasciare traccia
alcuna del loro operato.

Ma il peggio, secondo me, è stato il constatare come
il principale candidato all’opposizione fosse stato messo
lì apposta. A lui non è minimamente importato che si
procedesse o meno ad un nuovo conteggio dei voti ed
inoltre proponeva di fatto la medesima piattaforma
politica adottata dal presidente più irresponsabile e
pericoloso in assoluto nella storia del paese.

Ebbene, a te quanto importa? Fino a che punto sei disposto
a conoscere? Se decidi di non guardare, ti costerà la vita.
Ma forse persino questo non basterà a motivare una maggioranza
di androidi americani socialmente lobotomizzati.
Tutto questo non si è verificato dall’oggi al domani.
Infatti, qualcuno potrebbe a ragione controbattere che
questo tipo di manipolazione mentale di massa non è una
novità: è sempre esistita.

Pur limitando la nostra dimostrazione ai soli fatti
recenti vediamo come, a partire dal primo assassinio
Kennedy, l’autorità al potere ha capito di poter farla
franca con qualsiasi cosa, basta che i mezzi di comunicazione
gestiscano le notizie in modo tale che a contestarne
la versione ufficiale si passi per anti-patriottici o
retrogradi. Ecco come, a partire da quella sequenza di
omicidi degli anni sessanta, le atrocità sono diventate
sempre più efferate (non ci metteremo ad elencarle adesso)
mentre si è progressivamente diffusa la tendenza del
pubblico a cercare rifugio in seno ad una propaganda
ben più rassicurante anche se ingannevole.

Fino al punto in cui adesso assistiamo all’osceno
sterminio di intere popolazioni in Iraq, Afghanistan, Haiti
e Colombia, e abbiamo la maggioranza degli americani che
volutamente fanno finta di niente e proseguono spensierati
con le loro compere natalizie e il loro navigare per i
siti porno di Internet. Nonostante gli appelli disperati
degli ospiti dei talk show radiofonici e degli attivisti
pacifisti di un tempo, il coma percettivo che offusca la
mente del popolo americano non è mai stato così profondo.
E tantomeno così pericoloso per la vita di tutti gli
esseri viventi su questo pianeta.

Mi rivolgo a te che percorri lo spazio cibernetico a caccia
di notizie integre che sai di non poter trovare alla
TV o su strumenti di propaganda della macchina bellica
come il New York Times, e con il dovuto rispetto ti dico
che pure a te sarà sfuggita la complessità della depravata
demenza che ci è stata inflitta. Si tratta di un processo
talmente intrecciato psicologicamente con ciò che percepiamo
come il nostro bene migliore da non essere più in grado di
far capo a quegli eventi che ci hanno condotto tanto
in basso nel processo di auto-distruzione. A meno di
ricorrere alla spinta rinvigorente data dall’Elavil
(un antidepressivo) dal Maui wowie (cannabis awaiana),
dal salvia divinorum (un allucinogeno) o almeno dal Jack
Daniel’s (bourbon).

Sicuramente siete al corrente dei fatti di base: sapete
che il governo degli Stati Uniti è il responsabile per
l’11 settembre, evento che ha fornito il movente che ha
giustificato l’invasione del mondo intero da parte
dell’impero industriale-militare. Sapete anche che la
guerra in Iraq è basata su delle menzogne e che quindi è
detestabile almeno quanto le azioni di uno qualsiasi dei
tanti deplorevoli tiranni che si sono susseguiti in questo
mondo. Ed è proprio della vostra America che sto parlando!

Chi se ne frega? Che danno in TV?

Ecco i peggiori, più perversi assassini della storia,
nessuno escluso, e tu ancora, in cuor tuo, non lo vuoi
ammettere! Ai soldati americani è stato ordinato dai
superiori di ammazzare qualsiasi individuo a Fallujah,
non importa quanto giovane o vecchio, ma non l’hai visto
in TV e per questo non ci credi.

Il sangue che filtra tra la sabbia non è affar tuo, credi.
Se lo meritano per quello che hanno fatto a New York,
si sente ancora dire tra la vasta plebaglia ignorante
che si atteggia ad esponente dell’America colta.

Ok, basta politica – come la chiamano in molti. Queste
non sono che questioni superficiali. Adesso vi voglio
parlare di qualcosa di veramente terribile, perchè finchè
non capirete non arriverete ad afferrare la gravità della
situazione in cui ci troviamo.

Il che mi riporta ad una delle mie citazioni preferite di
sempre, quella di Ralph J. Gleason. “Non importa quanto
paranoico tu sia, quello che stanno effettivamente combi-
nando è sempre molto peggio di quanto tu possa immaginare!”

Tre storie recenti – tutte scritte da donne e nessuna che
vedrà mai la luce del giorno sui principali canali
mediatici – hanno attirato la mia attenzione a proposito
del grado di depravazione che abbiamo raggiunto in questo
nostro mondo in rapida disgregazione. (E non farò
riferimento alcuno a quel professore della Nuova Zelanda
che oggi ha affermato che il genere umano potrebbe
estinguersi nel giro di soli cento anni in base a quanto
sta accadendo oggigiorno).

Di recente, Mary Sparrowdancer mi ha inviato gli sviluppi
del suo rilevante pezzo intitolato, “The Battle for
Darkness and Light”, che tratta degli effetti del
fluoruro sul corpo umano.

Il nuovo pezzo si intitola “National Fluoride
Database Launched by USDA”.

Adesso, con gli americani imbottiti di fluoruro per colpa
di un esperimento medico durato sessant’anni che non ha
mai prodotto gli effetti sperati – ora, con la maggior
parte dell’intera nazione sofferente di problemi
gastrointestinali, disturbi del sonno e dell’umore,
doloretti strani, alta pressione del sangue, problemi di
densità ossea, tumori, cardiopatie, patologie epatiche,
patologie renali, problemi dentali, disturbi alla tiroide
ed obesità, - finalmente si presta attenzione agli effetti
secondari dovuti alla fluorazione degli acquedotti.

Sapete, questo è molto di più che un’intricata storia di sanità.
La questione del fluoruro, che si propaga per tutta la catena
alimentare, riguarda in realtà l’interferire con il processo
d’evoluzione, intorpidire le menti di miliardi di persone che
vengono private della loro legittima aspirazione a sviluppare
menti brillanti ed evolute e a condurre un mondo nuovo
verso un futuro luminoso e promettente, il tutto sacrificato
in nome di un progetto di ricchi corrotti per l’eliminazione
di scorie nucleari e la trasformazione di un immorale ma
colossale profitto in un patto col diavolo.

Forse gli Stati Uniti non hanno vinto la Seconda Guerra
Mondiale. Forse, con lo spargimento di fluoruro e sostanze
radioattive nell’aria e nella catena alimentare, i perdenti
di quella guerra ci hanno provato fino all’ultimo e la
loro perfida risata echeggia in queste due sostanze
apocalittiche, le quali ci garantiscono un futuro di
schiavitù e malattia piuttosto che la speranza luminosa
di una società giusta e felice.

E quel secondo veleno a cui facevo riferimento, la
radioattività, è il soggetto di una seconda storia recente,
uno scenario che si apre davanti al mondo moderno le cui
tinte non potrebbero essere più fosche e che tuttavia
siamo assolutamente tenuti a conoscere se vogliamo
sopravvivere come specie.

Si intitola “Depleted uranium: Dirty bombs, dirty missiles,
dirty bullets — A death sentence here and abroad” è
l’ultimo in ordine di tempo di una serie di pubblicazioni
sul tema di Leuren Moret, una ex scienziata della Lawrence
Livermore Lab che adesso lavora con un gruppo di ricercatori
indipendenti che operano sotto il nome di “Radiation and
Public Health Project”. Questo gruppo ha scritto un
totale di dieci libri sugli effetti delle radiazioni a
bassa frequenza sul corpo umano.

Il pubblico americano non potrà che giungere ad una
conclusione: le munizioni all’uranio impoverito non solo
servono ad uccidere un gran numero di persone in nazioni
che gli Stati Uniti hanno deciso di conquistare, ma anche
ad uccidere i nostri stessi soldati; ed il nostro governo,
che professa di tenere in gran conto i suoi militari uomini
e donne, sa che li sta uccidendo.

Così scrive la Moret:

E i nostri soldati? Terry Jemison del Department of
Veterans Affairs ha comunicato questa settimana all’American
Free Press che i “veterani dell’era del Golfo” che risultano
attualmente affetti da invalidità dal 1991 ammontano a
518.739 contro i 7.035 soldati rimasti feriti in Iraq
nello stesso periodo di 14 anni.

Questa settimana l’American Free Press ha gettato una
“bomba sporca” sul Pentagono dichiarando che 8 uomini
su venti tra coloro che hanno prestato servizio in una
unità di offensiva militare statunitense in Iraq nel 2003
hanno ora sviluppato dei tumori maligni.
Ciò significa che il 40% dei soldati di quell’unità si
sono ammalati nel giro di soli 16 mesi.

Si tratta di un crimine di guerra sconvolgente perpetrato
contro i nostri stessi soldati e nè Dan Rather o il
New York Times ne hanno fatto il benchè minimo accenno.
Ce n’è abbastanza per dare di stomaco. Vogliate leggere
l’intera storia all’indirizzo sopra riportato.

Oltre ad uccidere centinaia di migliaia di innocenti
abitanti di paesi stranieri per ragioni che tutti nel
mondo sanno essere delle falsità, il governo americano
sta deliberatamente assassinando i suoi stessi soldati,
coloro che dice di amare.

Avevo parlato di tre storie, non è vero? Dovreste sapere,
se già non vi trovate inchiodati al bagno a rigettare
il pranzo di oggi, che ho riservato il peggio per la fine.
Si tratta di una vecchia storia “Aerosol and Electromagnetic
Weapons in the Age of Nuclear War” scritto a giugno da
Amy Worthington, giornalista che si occupa di argomenti
di sanità per l’Idaho Observer e che ha studiato per
lungo tempo le "scie chimiche".

Questa storia vi lascerà sgomenti una volta per tutte.

Nel loro intento a primeggiare nella sequela di morte,
i fornitori di guerra perpetua hanno deliberatamente
abbassato la luce del sole fonte di vita sulla Terra e
ridotto la visibilità atmosferica servendosi di particelle
e polimeri che intasano i polmoni. Tale terrorismo
ecologico ha compromesso gravemente la salute pubblica,
secondo migliaia di testimonianze scritte. Anni di appelli
di massa ai legislatori, ai mezzi di comunicazione e
alle autorità militari per avere informazioni e per
mettere freno al catastrofico deterioramento atmosferico,
non hanno avuto alcun seguito a causa di una burocrazia
che non vuole sentire ragioni. La pubblica consapevolezza
su ciò che sta accadendo rimane ottenebrata almeno quanto
i cieli sopra di noi perchè coloro “che sanno” sono
imbavagliati dalle leggi di segretezza nazionale e
gli americani non hanno l’autorità per mettere in dubbio
questioni di sicurezza nazionale.

Worthington parla dell’Operazione Cloverleaf, un
programma militare top-secret che implica modificazioni
climatiche, comunicazioni militari, sviluppo di armi
spaziali, ricerche sul buco dell’ozono e sul riscaldamento
globale più armi biologiche e analisi di rilevamento.
Spiega così:

Lo spargimento di tonnellate di nubi cariche di particelle
da un aereo ha geo-modificato la nostra atmosfera
planetaria convertendola in un plasma elettro conduttivo
altamente caricato utile ai progetti militari.
L’aria che respiriamo è satura di fibre sintetiche del
calibro dell’amianto e metalli tossici, compresi i sali
di bario, l’alluminio, e a quel che si dice, il torio
radioattivo. Tali sostanze funzionano da elettroliti per
migliorare la conduttività dei radar militari e delle
onde radio. Velenoso quanto l’arsenico e soppressore
dimostrato del sistema immunitario, il bario atmosferico
indebolisce la muscolatura, compresa quella del miocardio.
L’alluminio inalato va direttamente al cervello e gli
specialisti in campo medico confermano che causa tensione
ossidativa al tessuto cerebrale determinando la formazione
di viluppi neuro-fibrillari come nel morbo di Alzheimer.
Il torio radioattivo causa, come risaputo, leucemia ed
altri cancri.

C’è di più. Le microonde ad alta frequenza e le ELF
(extremely low frequency) onde a bassissima frequenza -
pulsano a frequenze che incidono sul funzionamento mentale
e biologico dell’essere umano e sulle associazioni di
virus, batteri, funghi, microbatteri, cellule sanguigne
disseccate e segnalatori biologici esotici tanto che le
reazioni ad esse legate sono osservabili nei regni umano,
animale e botanico.

Ecco dunque tre argomenti relativamente poco conosciuti
da aggiungere ai tanti altri pericoli già accertati per
l’esistenza umana diffusi in tutto il mondo grazie ad un
manipolo di dissennati di Washington. La Worthington scrive:

Osserviamo continuamente episodi di bizzarrie metereologiche
mentre potenti congegni elettromagnetici interferiscono
con la corrente a getto, più comunemente nota come jet
stream e con i singoli sistemi frontali temporaleschi
per creare condizioni climatiche artificiali.
E’ stato documentato di operazioni illecite condotte con
il coinvolgimento di missioni aerosol che hanno arrecato
malattie e disorientamento in frazioni selezionate di
popolazioni tramite agenti di test biologici e tecnologie
psicotroniche per il controllo mentale/dell’umore.

Per l’amor di Dio, ecco cosa dovremmo insegnare ai nostri
ragazzi nelle scuole, perchè queste sono le più gravi
minacce alla nostra sopravvivenza. E invece di fluoruro,
uranio impoverito e scie chimiche, non se ne parla affatto
nè sui principali canali di informazione mediatica nè in
alcun programma didattico. A parte la psicosi politica
americana che ora getta la sua ombra tenebrosa sul mondo,
sono questi gli argomenti più importanti di cui tutti a
questo mondo dovrebbero parlare e riparlare.

Invece, come avviene per i veri moventi del governo U.S.A.
circa l’11/9 e le guerre illegali in Afghanistan e in Iraq,
il popolo americano rimane sbigottito e accondiscendente
verso un martellamento continuo di fesserie offensive propinato
da uomini che dovrebbero essere i nostri leaders ma che
in realtà sono coloro che stanno devastando estese aree
del pianeta per intere generazioni a venire.

Queste sono solo tre tematiche su cui discutere ma non
ne parla nessuno. Il mercurio nelle medicine, geni di
Gozzilla eunuchi nelle sementi che ci garantiranno
carestie di massa per anni nel futuro prossimo, prodotti
chimici letali nei vestiti che indossiamo, terreni
avvelenati, musica priva di contenuti, video-giochi
perversi che insegnano come uccidere ai nostri figli...

Ascolta il dibattito nazionale trasmesso dalla tua
starnazzante scatola elettronica. Nient’altro che banalità
insignificanti. Giunte a te per mezzo di quegli stessi
individui che combinano tutte quelle altre cose guadagnandoci
trilioni. I mezzi di comunicazione ci pilotano proprio
come in quel gioco da tavolo, dove era facile disegnare
il diavolo con una calamita. Noi siamo i frammenti
metallici che assumono le sembianze di mostri di maligna
creazione per mezzo della calamita che sono i nostri
misantropici mass media.

Abbiamo inventato i giochi e lasciato che il mondo ci
sfuggisse di mano.

di John Kaminski
skylax@comcast.net

John Kaminski è autore di “The Perfect Enemy,” “America’s Autopsy Report,” e “The Day America Died: Why You Shouldn’t Believe the Official Story of What Happened on September 11, 2001.”
Per maggiori informazioni visitare: http://www.johnkaminski.com/

Traduzione per Comedonchisciotte a cura di Kolder




sabato 8 gennaio 2005

Banca Centrale, inflazione e Stato

05 Gennaio 2005,

di USemLab



Non c'è forse prova più evidente di quanto i governi dei
paesi cosiddetti liberaldemocratici siano diventati
potenti del fatto che i cittadini di tali paesi tacciano
inebetiti mentre i loro governi compiono atti che
manderebbero la gente in prigione.
Ad esempio il governo USA può attaccare paesi stranieri
e chiamare sinistramente, nella lingua di legno degli
statalisti, la strage di civili innocenti
“danno collaterale”.
Nella nostra epoca lo stato può attaccare impunemente
la proprietà di chiunque e tuttavia creare una differenza
ideologica tra questa confisca e il furto criminale.

Le operazioni del Warfare-Welfare State sono finanziate
attraverso il sistema della banca centrale nazionale.
La banca centrale ha il potere di determinare la politica
monetaria ed è la depositaria dell'autorità legale a
espandere o contrarre la massa monetaria in circolazione.

Allo stesso modo in cui i cittadini ignorano il furto e
l'omicidio quando commessi dallo stato, così tacciono
quando è lo stato a intraprendere la falsificazione
della moneta attraverso l'azione della banca centrale.

Ci sono poche istituzioni in una nazione più influenti
di una banca centrale e niente di più importante in una
economia del mezzo di scambio, la moneta.
Cos'altro permette al governo di accumulare debiti enormi
che a loro volta rendono possibile l'espansione del
Leviatano?
Quale altra variabile economica ha effetti causali
maggiori sulla vita e sull'attività economica?

Naturalmente è comprensibile perché la gente e la quasi
totalità dei politici lasci la questione nella mani
della banca centrale e del tesoro.
La politica monetaria difficilmente può diventare un
tema caldo di discussione mediatica: meglio concentrarsi
sui benèfici Organismi Geneticamente Modificati o su
una irrilevante modifica di un articolo del delirante
Statuto dei Lavoratori.
I tassi di cambio flottanti raramente scaldano il sangue
delle masse da cui dipende la rielezione e tutti i temi
che riguardano la moneta e la banca centrale sembrano
troppo complessi perché le folle possano capirli.

Le discussioni di politica monetaria implicano il
maneggio di termini come tassi di cambio, swap, tasso
di sconto, curva dei tassi, arbitraggi, M1, M2, M3, MZM,
velocità di circolazione, equazione di Fischer,
parità di potere d'acquisto: termini che non finiranno
mai nel lessico del cittadino medio.

Sebbene la terminologia tecnica e i complessi dettagli
della teoria e della politica monetaria siano mediamente
inaccessibili, il processo base che impegna la banca
centrale nel condurre la politica monetaria è
relativamente semplice.
Tutte le statistiche dettagliate, le relazioni dei
governatori e i modelli matematici oscurano l'essenza
della funzione di una banca centrale.

Sono tre gli strumenti usati principalmente da una
banca centrale per “gestire” la politica monetaria:
1)la fissazione della riserva minima per le banche
commerciali,
2)la fissazione del tasso di sconto a cui queste
prendono in prestito dalla banca centrale e
3)le operazioni a mercato aperto.

Al momento lo strumento più utilizzato è il terzo.
L'esame del funzionamento di questo strumento mostra
l'antieconomicità generale e la perniciosità sociale
del nostro sistema monopolistico di valute per decreto
inconvertibili.

Allo scopo di implementare la sua politica monetaria
la banca centrale cerca di controllare l'offerta di
moneta nell'economia.
Come ?
Alzando e abbassando il tasso di sconto.
Il Consiglio del Federal Reserve System (la FED, la banca
centrale statunitense), ad esempio, attraverso le
operazioni condotte sul mercato delle obbligazioni
governative dal suo Federal Open Market Committee (FOMC)
cerca di “creare” questo tasso, che è il tasso al quale
le banche si prestano fondi l'un l'altra overnight per
onorare i propri requisiti di riserva ed evitare di
essere sanzionate (Se le banche centrali si limitassero
a fissare questo tasso senza operare sul mercato aperto,
la risultanza sarebbe quella di creare le classiche
conseguenze di qualsiasi fissazione legale dei prezzi,
e cioè accaparramenti e carenze, in questo caso di fondi
a prestito.
Spero qualcuno ricordi le immortali pagine di Alessandro
Manzoni sulle conseguenze nella Milano dei suoi Promessi
della fissazione per decreto del prezzo della farina).
Essendo i requisiti di riserva statutari, ogni azione
che la FED intraprende nel restringere o allentare i
requisiti di riserva influenza il tasso a breve da
essa praticato.

Come fa la FED a comprare il debito emesso dallo stato
per condurre queste arzigogolate operazioni?
Crea, con il permesso della “legge”, moneta dal nulla!
Quando con essa il FOMC compra debito governativo o lo
vende meno rapidamente si ha una politica monetaria
espansiva.
Quando fa l'opposto, vendendo debito governativo o
comprandolo meno rapidamente, si ha una politica
monetaria restrittiva.

Con una interessante operazione semantica, la creazione
di denaro dal nulla operata da un privato cittadino e
detta falsificazione diventa, nel gergo statalista dei
banchieri centrali, degli economisti e dei giornalisti
di regime, “politica monetaria espansiva”, se operata
dalla banca centrale.
Tutti noi vorremmo poter operare la nostra personalissima
“politica monetaria espansiva”.

Tra parentesi le banche centrali, sebbene diverse nei
loro statuti, sono generalmente di proprietà di banche
private: esistono quindi nel nostro mondo dei privati
cittadini che possono attuare politiche monetarie
espansive private.
Compito per casa: scoprire chi sono e quali fini
perseguono con le loro politiche monetarie espansive.
La giustificazione che i governi offrono per il loro
immischiarsi nell'offerta monetaria è di nuovo qualcosa
di cui il cittadino medio sente parlare sui giornali:
iniettare liquidità nel sistema, calmierare i prezzi,
stimolare l'economia, raffreddare una economia
surriscaldata, ecc.
(Non posso continuare con gli esempi di gergo
giornalistico perché mi fanno l'effetto dell'altalena,
dopo tre swing ho il voltastomaco).

Sebbene queste giustificazioni possano presentare una
qualche sorta di ingannevole ragionevolezza, esse ignorano
costantemente il più grande e mai ammesso beneficio che
la banca centrale offre al governo: essa gli permette
di spendere impunemente fino a portarsi al limite della
bancarotta o dell'iperinflazione (questa è la ragione
per cui gli stati USA hanno solo deficit temporanei
e limitati al contrario del deficit federale che ha
superato i settemila miliardi di dollari).
Inoltre, ogni aggiunta marginale di unità di moneta
beneficia i debitori a spese dei creditori.
Questa inflazione permette ai governi di ridurre il
pagamento degli interessi reali sul debito.

I “difensori di una inflazione moderata” invocano la
banca centrale perché gli fornisca la panacea economica:
una relativa stabilità dei prezzi e lo stimolo per
la crescita economica.
In una economia libera a moneta aurea e senza banca
centrale, alla crescita della produttività corrisponde
una discesa dei prezzi dei beni e dei servizi.
Storicamente, sotto il gold standard, si è avuta nel
XIX sec. una deflazione dei prezzi benigna e naturale.
Ecco quindi che la supposta relativa stabilità di prezzi
in un regime di moderata inflazione depriva i consumatori
dei più alti standard di vita ottenibili tramite il
progresso tecnologico e l'integrazione internazionale
dei mercati.

Non soltanto il valore della moneta dovrebbe essere
lasciato fluttuare nel mercato esattamente come quello
di ogni altro bene, ma la regolazione governativa del
livello dei prezzi è molto più apparente che reale.
Una analisi dettagliata di come le istituzioni governative
determinino indici come il Consumer Price Index
(CPI (NYSE: CPY -notizie) ) o il Producer Price Index (PPI),
escludendone sistematicamente tutte le variabili che
potrebbero rivelare una misura attendibile dell'inflazione
dei prezzi, rivela la natura fraudolenta della
manipolazione monetaria.
Storicamente da quando la FED è nata nel 1913 il dollaro
ha perso il 96% del suo valore: certamente una bella
difesa del potere d'acquisto della moneta attuato dalla
banca centrale.

Tuttavia il trafficare con il debito di stato e la
distruzione del potere d'acquisto della moneta non sono
il più grave dei problemi creati dalla banca centrale.
Si noti che la conduzione di una “politica monetaria
espansiva” ad altro non si riduce che a far apparire
credito dal nulla, ovverosia a far apparire credito
non derivante dal risparmio di qualcuno.
Come potrebbe questo non creare distorsioni massive
nella struttura degli investimenti?

I metodi che la banca centrale usa per azionare la pompa
monetaria creano una aumento del credito, una politica
monetaria espansiva rende il prendere a prestito più
conveniente riducendo il tasso di interesse.
Questo è il modo in cui una politica monetaria espansiva
dovrebbe stimolare l'economia.
Ma questa infusione di liquidità riesce a creare
vera ricchezza?

Se si abbassa artificialmente il tasso di interesse,
più gente prenderà a prestito.
In particolare alcuni consumatori e imprenditori si
avventureranno in progetti impraticabili che un più alto
(naturale) tasso di interesse avrebbe sconsigliato.
La teoria austriaca del ciclo economico tratta in dettaglio
questo fenomeno; senza avventurarci nella discussione
particolareggiata della teoria, ci basta fare appello
all'intuizione del lettore che l'avventurarsi in progetti
imprenditoriali dubbi reso possibile da tassi di interesse
artificialmente bassi non può che concludersi in un disastro.
Sebbene inizialmente ci possa essere una fase di euforia
quando il credito viene artificialmente espanso, presto o
tardi le determinanti economiche fondamentali (il tasso di
risparmio, le preferenze temporali dei consumatori, ecc.)
mostreranno la non economicità di tante iniziative
imprenditoriali.

La complessità del sistema monetario riesce solo ad
offuscare la natura criminale del nostro sistema monetario.
Sebbene l'economia di regime insegni che l'inflazione
è un aumento del livello dei prezzi evidenziato da un
aumento di indici di dubbia attendibilità, l'inflazione
dei prezzi è il risultato dell'inflazione monetaria.

La falsificazione della moneta è un reato per una buona
ragione.
Essa mina il valore della moneta ed è del tutto
equiparabile ad un furto.
Come nel caso del furto e dell'omicidio, tuttavia,
lo stato sembra credere che le regole che valgono per
i cittadini non valgano per esso.
Qualcuno protesterà che la situazione è diversa quando
è il governo che promuove il furto (tassazione), l'omicidio
(guerra) e la falsificazione (politica monetaria).
Ed è proprio così: quando è lo stato a commettere questi
atti, le risultanze sono molto più imponenti e devastanti.


*Intervento a cura di Fabio Gardel - US Equity & Macro LAB



lunedì 3 gennaio 2005

Il Messico sfida i globalisti - Moneta d'argento

20.12.2004

Geplaatst op

http://www.niburu.nl/index.php?showarticle.
php?articleID=5831&lang=ENG




I governatori, i giornalisti e la maggioranza dei cittadini
messicani stanno incutendo una paura del diavolo alle elite ed
alla loro banca centrale.
Essi propongono con forza di monetizzare nuovamente le loro
vaste riserve d'argento.

Con il Venezuela in piena rivolta contro i globalisti e
l'Argentina che accumula oro, l'aggiunta del Messico alla
crescente saggezza che viene dimostrata nell'America
meridionale e centrale deve apparire sconcertante
al cartello bancario sionista.
Le truppe Usa in Colombia ed una piazzaforte nella politica
Peruviana al momento sembrano essere le loro sole
posizioni di potere reale nella regione.
Per quanto difficile da credere possa sembrare, il Messico
potrebbe essere il punto di svolta che alla fine scaccia i
truffatori del denaro di carta fuori dal sud-America.
BRAVO !
Eccovi la storia, leggermente tagliata:



.............................................................
LE TRE BANDIERE DELL'ARGENTO


17 dicembre 2004

di Hugo Salinas Price

(Questo articolo, tradotto in inglese dallo autore stesso,
e' apparso in lingua spagnola l' 11 dicembre 2004 su
"La Jornada", giornale di Mexico City).



L'argento come veicolo dei risparmi del popolo si e' dimostrato
una bandiera molto efficace che ha raccolto sostegno tra i
principali partiti politici messicani, che in ogni altra questione
sono profondamente in disaccordo gli uni con gli altri.

Il 30 novembre ultimo scorso i 31 Governatori di tutti gli stati
che compongono la Repubblica del Messico inviarono un
comunicato alla Commissione "Percorsi e Mezzi" della Camera
dei Rappresentanti messicana, nel quale espressero la loro
unanime approvazione della monetizzazione dell'argento e
sollecitarono la Commissione ad approvare una legge che
mirasse a raggiungere esattamente questo obiettivo.

176 scrittori al giornale messicano misero la firma a
dichiarazioni a piena pagina da parte del giornalistico "Club
dei principali giornali di Citta' del Messico", ad ulteriore
supporto della creazione della moneta denominata "Liberta' ",
da una oncia (31,1 grammi) di argento.

Anche una organizzazione permanente di ex legislatori ha
espresso il loro sostegno alla misura in favore della
monetizzazione dell' argento.

Un sondaggio dalla tv nazionale "Atzeca" rivelo' che il 96 %
degli spettatori approvavano la monetizzazione dell'oncia di
argento, quando fu chiesto se fossero a favore oppure no.

La Banca del Messico, Banca Centrale messicana, e'
inflessibilmente contraria a questo provvedimento.
Non vuole che il pubblico abbia l'opportunita' di accumulare
risparmi in argento monetizzato.
Desidera mantenere il proprio inalterato monopolio sulla stampa
del denaro messicano, che non ha alcun valore intrinseco,
e non vuole che il popolo abbia alcuna alternativa per i suoi
risparmi, eccetto che carta-moneta o depositi bancari.

La Banca del Messico ha inviato una rappresentanza di dodici
uomini alla seduta del 30 novembre 2004 della Commissione
"Percorsi e Mezzi", alla scopo di confondere ed intimidire i
membri di tale Commissione, e prevenire un voto favorevole alla
legge di monetizzare l'argento.

Non sappiamo come i membri della Commissione esprimeranno
il loro decisivo voto, quando il tempo verra'.

Anche nel caso il loro voto fosse negativo, possiamo effettuare
la previsione, in base al supporto dato a questa ragionevole e
benefica misura nell'interesse del Messico, che l'idea di
monetizzare l'argento non morira'.

L'idea di usare l'argento come denaro che non possa essere
svalutato, per i risparmi del popolo, e' ora fermamente
radicata nella pubblica coscienza del Messico.
Un'idea in marcia e' una forza che non muore facilmente.
Se venisse soppressa, riguadagnerebbe solo maggiore forza.
E' questa la storia di tutte le idee. …

L'argento utilizzato come denaro in Messico, circolante
in parallelo con la carta-moneta, non conta quanto poco
significativa l’importanza di tale piccolo ammontare
d'argento nella economia nazionale, vuol dire che
i Messicani ricorderanno sempre che l'argento puo'
effettivamente essere usato come reale, onesto denaro.
E che, mentre gli anni passano, esso sara' sempre li', ad
invitarci ad usarlo nei piu' pericolosi e oscuri tempi che
possono venire.

L’argento in circolazione servira' a ricordarci che e' possibile
per una societa' usare l'argento e ricavare benefici dall'uso
di denaro reale, di denaro onesto.

Altrimenti e' possibile che noi possiamo dimenticare cio’,
come e' successo a molte nazioni nel mondo.

Quando il Messico monetizzera' l'argento, esso diventera' un
faro di speranza per il mondo, una luce che indica la via per
uscire dalla palude della schiavitu' e del perpetuo
impoverimento che viene con il denaro di carta.

Il denaro di carta, che e' oggi il solo tipo di denaro nel mondo,
assicura il controllo economico e quindi politico sulle
popolazioni che lo usano.
La casta bancaria mondiale che emette il denaro di carta ed il
denaro virtuale, elettronico minaccia di diventare il potere
sovrano per mezzo del fittizio denaro che emette, ed aspira a
dominare tutta l'umanita'.

Il risultato del denaro di carta e' la disumanizzazione della
razza umana.

Questa e' la terza e piu' importante bandiera dell'argento:
la causa della umanita'.

Pertanto le bandiere dell'argento sono tre:

1) La bandiera dei risparmi del popolo.

2) La bandiera dell'unione nazionale.

3) La bandiera della preservazione degli uomini dalla
disumanizzazione.

La moneta d'argento come denaro: un' idea che ha preso vita
e non sara' soppressa.



Fonte: surfingtheapocalypse

traduzione Francesco Caselli







sabato 1 gennaio 2005

Il presidente argentino critica il governo italiano

Il presidente argentino Kirchner critica l'opposizione
del governo italiano alla ristrutturazione del debito

26 novembre 2004

http://www.mabico.com/en/news/20041126/foreign_debt/
article13744/



BUENOS AIRES (AFX) -
Il presidente argentino Nestor Kirchner ha richiamato il
governo italiano ad adottare una diversa posizione in
merito alla ristrutturazione del debito privato argentino.

Kirchner ha affermato in un discorso che egli si sente ferito
dalle critiche espresse dal governo di Silvio Berlusconi.

Ha aggiunto che i lavoratori argentini non possono essere
incolpati per l'inadempienza finanziaria che ha danneggiato
i possessori di obbligazioni italiani.

Secondo Kirchner le banche italiane hanno un'ampia
responsabilita' dell'accaduto, perche' vendettero ai
pensionati italiani tali obbligazioni, di cui sapevano
che erano di valore ridotto.

Le autorita' argentine ritengono che l'Italia abbia
effettuato pressioni il mese scorso sui propri partner
del G7 perche' venisse emesso un comunicato piu'
duro di quanto atteso, che richiamasse l'Argentina a
concludere un accordo con i possessori delle sue
obbligazioni ed a effettuare le riforme economiche
richieste dal FMI.

Gli investitori italiani posseggono il 15,6 % delle
obbligazioni argentine inadempienti.


traduzione di Francesco Caselli

L'Argentina sfida il Fondo Monetario

L'Argentina sfida il Fondo Monetario
ed impartisce una lezione di
economia alla Grande Finanza

30 dicembre 2004
Sepp Hasslberger

http://www.newmediaexplorer.org/



Tre anni dopo il collasso della economia argentina sotto
il peso delle ricette per lo sviluppo fornite dal FMI e dalla
Banca Mondiale, la ripresa in sboccio della nazione
sud-americana sbalordisce gli osservatori internazionali.
Sfidando le prescrizioni del FMI, il presidente Kirchner
ed i suoi consiglieri economici avevano detto ai creditori
di mettersi in coda ed attendere, mentre si ricostruiva
l'economia a partire dal punto piu’ basso.
Un eccellente articolo sul ”the New York Times” riferisce
la storia.

Il saccheggio della Argentina da parte della finanza
internazionale e la susseguente disintegrazione della sua
economia nel dicembre 2001 e' solo uno degli esempi di
quale sia stata la politica ufficiale del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale per decenni:
indebitare le nazioni in sviluppo garantendo enormi prestiti
per progetti che beneficano gli appaltatori stranieri piuttosto
che l'economia locale, raccogliere i rimborsi e, quando avviene
il del tutto prevedibile default finanziario, passare alla
spremitura per "aprire la nazione alla economia di mercato".
Abbassare le paghe, eliminare ogni sussidio sociale, aprire i
servizi di base alla competizione multinazionale e cedere le
materie prime a prezzi di svendita.

John Perkins, in passato un membro rispettato della
comunità bancaria internazionale, ha deprecato
duramente questa pratica.
Nel suo libro "Confessioni di un sicario dell'economia"
descrive come egli, da professionista ben pagato, aiutò
gli Usa a derubare nazioni povere in tutto il mondo per
migliaia di miliardi di dollari, concedendo loro in
prestito più denaro di quanto esse potessero eventualmente
restituire, e successivamente a prendere possesso delle
loro economie.
Democracynow.org ha pubblicato una interessante intervista
a Perkins.

In effetti le aspre critiche mosse dai seguaci del globalismo
economico dipingono un quadro a tinte nere.
La "soluzione magica" proposta da "la creme de la creme"
degli economisti è – difficile da credere - legare la valuta
argentina al dollaro e rinnovare gli sforzi per compiacere la
finanza internazionale.
Peccato che naturalmente ciò sia esattamente la causa
primaria del crollo.

Come si comportarono gli Argentini ? Ripudiarono il
"buon consiglio" ed iniziarono a lavorare nella propria nazione,
convincendosi che l'economia di un paese non viene costruita
con investimenti internazionali, quanto piuttosto con produzione
e consumi realizzati proprio all'interno di esso.
Ecco qui di seguito la copia dell'articolo del “the New York Times”…



La ripresa economica argentina sfida
le previsioni

di Larry ROHTER
pubblicato il 26 dicembre 2004 su “the N.Y. Times”


BUENOS AIRES, 23 dicembre 2004 -
Quando l'economia argentina collasso' nel dicembre 2001,
le previsioni da giorno del Giudizio Universale abbondavano.
A meno che essa adottasse politiche economiche ortodosse
e siglasse velocemente un accordo con i suoi creditori stranieri,
certamente sarebbe seguita una super-inflazione, il peso
sarebbe diventato senza valore, investimenti e riserve di valuta
estera sarebbero svaniti ed ogni prospettiva di crescita sarebbe
stata soffocata.

Ma tre anni dopo che l'Argentina dichiaro' un default per un
debito record di più di 100 miliardi di dollari, il piu' largo
nella storia, l'apocalisse non e' arrivata.
Invece l'economia e' cresciuta del + 8 % annuale per due anni
consecutivi, le esportazioni sono parecchio cresciute, la moneta
e' stabile, gli investitori stanno gradualmente ritornando e
la disoccupazione e' calata dai livelli record - il tutto senza
un accordo relativo al debito, ne' le misure standard richieste
dal Fondo Monetario Internazionale per concedere la sua
approvazione.

La ripresa argentina è stata innegabile, ed e' stata raggiunta
almeno in parte ignorando e persino sfidando l'ortodossia
economica e politica.
Piuttosto che procedere alla immediata soddisfazione dei
possessori di obbligazioni, banche private ed FMI, così come
invece altre nazioni in sviluppo hanno fatto in crisi anche
meno severe, il governo a guida peronista scelse per prima
cosa di stimolare i consumi interni e disse ai creditori di
mettersi in coda insieme a tutti gli altri.

"Questo e' un importante evento storico, che sfida 25 anni
di politiche fallimentari" ha asserito Mark Weisbrot, economista
presso il Centro di Ricerche Economiche e Politiche, gruppo di
ricerca di orientamento liberale in Washington.
"Mentre altre nazioni continuano tuttora a zoppicare, l'Argentina
sta sperimentando una crescita molto sana, senza che alcun
segno indichi che essa non possa continuare, ed essi hanno
ottenuto questo risultato senza essere costretti a fare alcuna
concessione per ottenere l'arrivo di capitale straniero."

Le conseguenze di tale decisione si possono vedere nelle
statistiche governative e nei negozi, nei quali i consumatori
una volta di piu' spendevano robustamente prima di Natale.
Piu' di due milioni di posti di lavoro sono stati creati a
partire dal punto piu' basso della crisi all'inizio del 2002,
e secondo le statistiche ufficiali anche il reddito reale,
cioe' al netto della inflazione, e' rimbalzato, ritornando
quasi al livello degli ultimi anni '90.
Fu in questi anni che la crisi emerse, durante i quali
l'Argentina provo' a stringere la cinghia secondo le
prescrizioni FMI, col solo risultato di collassare nella
peggiore depressione della sua storia, che provoco' anche
l'avvio di una crisi politica.

Alcuni dei nuovi posti di lavoro provengono dal programma
governativo volto alla creazione di occupazione a bassa paga,
ma circa la meta' riguardano il settore privato.
Come risultato, la disoccupazione ha declinato da piu' del 20 %
a circa il 13 %, ed il numero di Argentini che vivono sotto la
linea della poverta' e' sceso di circa 10 punti percentuali dal
livello record del 53,4 % di inizio 2002.

"Le cose non sono assolutamente tornate normali, ma abbiamo
acquisito la sensazione di essere tornati sulla strada giusta"
- ha affermato Mario Alberto Ortiz, riparatore di impianti
di refrigerazione.
"Per la prima volta dacche' tutto crollo', posso effettivamente
permettermi di spendere un po' di soldi".

Gli economisti tradizionali seguaci del libero mercato rimangono
scettici riguardo l'approccio governativo.
Mentre riconoscono che c'e' stata una ripresa, la attribuiscono
soprattutto a fattori esterni piuttosto che alle politiche del
Presidente Néstor Kirchner, che ha assunto la carica dal
maggio 2003.
Inoltre sostengono anche che la ripresa comincia a perdere forza.

"Siamo stati fortunati"- ha affermato Juan Luis Bour, capo
economista presso la Fondazione Latino-Americana di
Ricerche Economiche in Argentina.
"Abbiamo avuto prezzi alti per le merci e bassi tassi di interesse.
Ma se vogliamo crescere nel 2005, dobbiamo fare un accordo
per la questione del debito e riscontrare l'arrivo di capitale estero."

Il FMI, che i dirigenti argentini incolpano di aver provocato
la crisi in prima battuta, ribatte che l'attuale governo agisce
almeno in parte come il FMI ha sempre raccomandato.
Ha limitato la spesa e si e' attivato per incrementare le entrate,
una prescrizione classica per una economia sofferente, ed ha
accumulato un attivo di entita' doppia di quella che il Fondo
aveva richiesto prima che le trattative fossero congelate molti
mesi fa.

"Il ritorno a questi numeri incoraggianti e' stato molto aiutato
da una disciplina fiscale, che e' quasi senza precedenti secondo
gli standard argentini"- ha affermato John Dodsworth, il
responsabile FMI in Argentina.
"Abbiamo avuto un attivo primario che e' aumentato in maniera
decisa in questi pochi ultimi anni, sia a livello centrale che a
quello provinciale, e che e' stata l'ancora fondamentale dal lato
economico."

Ma una parte di tale attivo record del bilancio e' arrivato da
un paio di tributi sulle esportazioni e sulle transazioni
finanziarie, che gli economisti ortodossi del FMI e di altri
organismi vogliono vedere abrogati.
Circa un terzo delle entrate governative è ora raccolto da tali
tributi, che sono aumentati.

"Il FMI vuole che queste tasse siano eliminate, ma d'altra
parte i suoi rappresentanti desiderano anche che l'Argentina
migliori la sua offerta ai creditori e anche che essa rimborsi
il Fondo, cosi' da poter ridurre la sua esposizione presso di
esso" - ha affermato Alan Cibils, economista argentino associato
allo indipendente Centro Interdisciplinare per lo Studio di
Indirizzo Pubblico in Argentina.
In altre parole dicono: "Dovete pagare di piu' e trattenere
di meno", che e' una prescrizione sicura per produrre
un'altra crisi.

A causa della assenza di un accordo sul debito e dello stallo
sulle tariffe delle "utility" (gas, luce e acqua), alcuni
investitori, specie europei, continuano ad evitare l'Argentina,
citando quella che chiamano la carenza di "sicurezza giudiziaria".
Ma altri, soprattutto latino-americani, abituati ad operare in
ambienti instabili o essi stessi sopravvissuti a simili crisi,
hanno aumentato la loro presenza in Argentina a causa della
espansione delle opportunita'.

"Questi sono slogan che le persone ripetono senza pensare,
come se essi fossero pappagalli" - ha affermato Roberto Lavagna,
ministro della economia, quando interpellato in merito alle
previsioni che gli investimenti starebbero per venire meno.
"Nel 2001 e all'inizio del 2002 tutti i tipi di contratto
furono annullati" - ha detto.
"Cosi' perche' ora investono ?
Chiaramente perche' oggi possono ottenere un ottimo livello
di rendimento ."

La compagnia petrolifera brasiliana Petrobras ha comprato
una parte delle azioni di una primaria compagnia energetica
argentina.
Un'altra compagnia brasiliana, la AmBev, ha acquisito una larga
compartecipazione nella Quilmes, importante societa' argentina
produttrice di birra, ed una compagnia messicana ha acquisito
il controllo di una grossa industria fornaia e pasticciera.

Le nazioni asiatiche, Cina e Sud-Corea soprattutto, hanno
cominciato ad operare in Argentina.
Durante una visita di stato il mese scorso, il presidente cinese
Hu Jintao ha annunciato che la sua nazione progetta di investire
venti miliardi di dollari ìin Argentina nello spazio dei prossimi
dieci anni.

Ma il grosso dei nuovi investimenti viene dagli stessi Argentini,
che stanno cominciando a spendere il loro denaro in patria,
sia riportando i loro risparmi dall'estero, sia prelevandoli
dal di sotto dei loro materassi.
Per la prima volta in tre anni, e' maggiore la quantita' di
denaro che entra nella nazione di quella che ne esce.

Cio' ha consentito a Kirchner il lusso di assumere una linea
dura con il fondo monetario e con i creditori esteri che
reclamano il rimborso.

"La questione e' che l'Argentina ha al momento un attivo
di conto, cosicche' essa in realta' non ha granche' bisogno
di investimenti stranieri" - ha affermato Claudio Loser,
economista argentino e precedente direttore del FMI per
l'emisfero occidentale.
"Gli investimenti nazionali stanno prendendo piede, perche'
vi sono opportunita' in agricoltura, petrolio e gas."

Proprio questa settimana il governo ha annunciato che le
riserve di valuta estera sono risalite a 19,5 miliardi di dollari,
il loro livello piu' alto a contare dal crash e a piu' del doppio
del minimo segnato a meta' del 2002, un anno che segno' un
deflusso netto di 12,7 miliardi di dollari.

"Il picco degli investimenti negli anni '90 era del 19,9 % del
PIL, e oggi e' del 19,1%, in risalita da un minimo del 10%" -
ha affermato Lavagna.
Il governo Kirchner continua a cercare un accordo riguardo
il debito di 167 miliardi di dollari tuttora esistente, e
progetta di effettuare quella che esso definisce la sua
offerta finale all'inizio del prossimo mese.
Ma la svolta in Argentina ha inspirato un tale senso di
confidenza che il governo non solo parla di tagliare i
suoi ultimi legami con il FMI, ma anche insiste che ogni
rimborso ai possessori di obbligazioni debba essere
condizionato al protrarsi della buona salute economica
dell'Argentina.

"E' molto semplice" - ha affermato Lavagna.
"Nessuno puo' raccogliere soldi da una nazione che
non sta crescendo economicamente."


traduzione di Francesco Caselli